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Il paziente in una Sanità orizzontale

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E’ finito il tempo in cui la Sanità si decideva nei luoghi alti del potere costituito. Perché di potere si tratta, e di potere (e delle sue metafore) si è parlato ampiamente nell’ultima sessione di Patient’s Academy, all’Università Cattolica, con la sociologa Maria Giovanna Vicarelli, dell’università delle Marche.

Scartato a priori il potere illegittimo, quello preso con la forza, l’unico accettabile in una società democratica è quello basato sul consenso. Non basta. Oggi non siamo più sudditi di un monarca o seguaci di un guru. Siamo cittadini che apertamente condannano la sudditanza e la devozione ad un capo e che giudicano sulla base dei fatti l’apparato amministrativo della nazione. Siamo cittadini che finalmente hanno voce e la fanno sentire.

Per questo motivo non si può accettare un potere verticale, rigido o “militarizzato” dove un generale trasmette ordini ai colonnelli, che li passano ai tenenti, che li impongono alle truppe. L’uomo ha sentimenti, stabilisce relazioni affettive, coopera, sviluppa relazioni, attiva risorse proprie e capacità, esprime creatività. E’ così che funziona un organismo ed è così che rappresentiamo il contesto nel quale viviamo. Solo che questo luogo è molto affollato. Si è in tanti a giudicare, a disapprovare, a condannare, a chiedere, a volere, a pretendere, nel nome delle migliori cause e per il bene comune.

A venirci incontro in questa oggettiva difficoltà è stato un percorso formativo complementare, dedicato alle associazioni dei pazienti, sul tema “Volere non basta. Bisogna comunicare”. Tra i docenti, giornalisti del calibro di Giuseppe De Filippi, (Tg5), Daniela Miniucchi (RaiUno), Daniela Minerva (L’Espresso), Gianluca Nicoletti (Radio24), Raffaella Ammirati (AdnKronos), professori della Sapienza (Mihaela Gavrila), trainer in public speaking (Alberto Castelvecchi) e persino un grande regista, Alberto Faenza.

Ho partecipato ai corsi per l’Associazione Pazienti BPCO, contribuendo attivamente alle sessioni formative, ai gruppi di discussione e di lavoro, al dialogo interassociativo, tornando con piacere a rivestire il ruolo di discente e portando a casa un bel po’ di appunti. Occasione ha voluto che facessi, anche a nome dell’associazione, un dono ai compagni di corso, quello del più grande mimo del momento di cui mi onoro di essere amico, Carlos Martinez, che in quel periodo si trovava a Roma per lo spettacolo “Human Rights”, al quale ha partecipato una rappresentanza dell’Associazione. Carlos è stato invitato al corso, dove ha trattato nel modo straordinario tutto suo, la comunicazione non verbale. Come mimo Carlos ha il privilegio di parlare tutte le lingue del mondo.

Questi programmi ampliano gli orizzonti e le conseguenze sono in essere. Pazienti BPCO e Federasma hanno aderito all’ANP e alla Consulta sul Tabagismo, presieduta dall’ex ministro Girolamo Sirchia. Cominciamo a creare un fronte unico di pressione che oltre alle rivendicazioni legittime, spinge sul versante della prevenzione, per politiche smoke-free e per un ambiente migliore. Altre associazioni di pazienti hanno aderito e le nostre pressioni per la revisione della Direttiva europea sui prodotti del tabacco ha avuto certamente il suo peso.

Imperativo categorico è farsi ascoltare, creando alleanze virtuose, cosa che stiamo già realizzando, e programmi ad elevato coinvolgimento sociale, perché la vita dell’associazione non si ripieghi su se stessa ma incida fortemente nel tessuto sociale per il bene e per gli interessi comuni. Questa è la sanità “orizzontale”, partecipata, dove si è soggetti promotori e non destinatari di interventi. Dopotutto il potere, al di là delle connotazioni negative che spesso vi si attribuiscono, è uno strumento indispensabile al buon funzionamento della vita sociale. Così come il medico esercita quello professionale, il paziente esercita quello “del paziente” e dei suoi vissuti, con capacità di incidere nel tessuto sociale E’ la sanità “orizzontale” che vogliamo.